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Giovanni da Nola a Teggiano

Giovanni da Nola, al secolo Giovanni Merliano, è stato uno scultore e architetto italiano che operò nel XVI secolo principalmente a Napoli.

A Teggiano, nella chiesa della Santissima Pietà è esposto in mostra permanente Il Compianto sul Cristo Morto, una delle sculture lignee più struggenti attribuite a Giovanni da Nola.

L’opera è una testimonianza straordinaria della scultura del cinquecento, in particolare dello stile del Merliano, capace di fondere gli elementi dell’arte trecentesca e quattrocentesca con gli influssi michelangioleschi provenienti da Roma.

Il Compianto sul Cristo Morto di Giovanni da Nola

Chiesa della Santissima Pietà

Il Compianto sul Cristo Morto di Giovanni da Nola

Il compianto sul Cristo Morto di Giovanni da Nola è l’opera di maggior pregio custodita nella Chiesa della Santissima Pietà di Teggiano.

Il gruppo scultoreo ligneo risale ai primi anni del ‘500 ed è posato nell’abside,  sopra un bel palco del 700.

Si tratta di un gruppo scultoreo composto da sei statue lignee a grandezza naturale, tutte di una bellezza struggente. Intorno al Cristo, appena deposto dalla croce, si stringono altri 5 personaggi.

In posizione bassa e centrale la Vergine, dolente e vestita a lutto. Ai suoi lati, in piedi e col volto segnato dalle lacrime, la Maddalena e l’apostolo Giovanni, vestiti con insoliti abiti dai riflessi dorati.

Agli estremi del gruppo ci sono due personaggi inginocchiati, sulla Sinistra Nicodemo con in mano un paio di tenaglie, sul lato opposto Giuseppe d’Arimatea, che nella tradizione cristiana era colui che reggeva i chiodi e la corona di spine posta sul capo del Cristo.

La committenza dell’opera è dei Sanseverino, per alcuni del Principe Roberto II, per altri della sua vedova Maria d’Aragona.

C’è chi, nelle figure di Giuseppe d’Arimatea e di Nicodemo, ha visto proprio la rappresentazione del Principe Roberto II e di suo padre Antonello.

Piccola biografia di Giovanni da Nola

Giovanni Merliano, detto Giovanni da Nola, nacque a Nola nel 1488.

 

Figlio di Giuseppe ed Eleonora Cortese, Giovanni da Nola si trasferì a Napoli sin da giovane. Qui apprese l’arte di Pietro Belverte, artista di Bergamo che lavorava come maestro intagliatore e, assieme al quale, lavorò alla decorazione del portale della Chiesa della Santissima Annunziata di Teggiano.

 

Per migliorare le sue arti scultoree e architettoniche il Merliano si trasferì a Roma per studiare.

 

Ritornato in terra natia, lavorò principalmente come scultore, oltre che architetto.

Tra le opere principali ricordiamo La fontana dei Quattro del Molo,  una fontana monumentale di Napoli, originariamente sita presso la punta del molo grande (oggi scomparso e sostituito dalla stazione marittima).

La scultura, voluta dall’allora viceré spagnolo Pietro Afan di Ribera, duca d’Alcalà, rappresentava in quattro gigantesche statue,  il Tigri, l’Eufrate, il Gange ed il Nilo, cioè i più grandi fiumi della terra  allora conosciuti. Dalle statue scorrevano getti d’acqua nella vasca sottostante, dalla quale sporgeva un cippo tondo con le effigie di Apollo, del Sebeto e delle Sirene.

Della fontana oggi non rimane più nulla perché il Vicere Andonio d’Aragona portò  in Spagna tutte le sculture che la componevano per abbellire i propri giardini.

 

Le sue opere principali adornano le chiese più famose di Napoli.

 

Come architetto  fu autore dei progetti di molti edifici, come il Palazzo Giusso e il Palazzo di Sangro.

 

Come sculture gli fu commissionata anche la Tomba di Raimondo de Cardona, viceré aragonese morto a Napoli nel 1522, ma sepolto nel Duomo di Bellpuig, la sua città natale. Questa tomba, scolpita a Napoli e poi trasportata pezzo per pezzo in Spagna, rimane uno dei primi contributi del Rinascimento italiano in Catalogna.

 

Tra le sue opere più importanti è doveroso citare senza dubbio il sepolcro del viceré Pedro Álvarez de Toledo y Zuñiga e della viceregina Maria Ossorio Pimentel, ubicato nella chiesa di San Giacomo degli Spagnoli, realizzato nel 1570 con la collaborazione, in alcuni punti, dei suoi allievi Giovanni Domenico D’Auria e Annibale Caccavello.

 

Giovanni Merliano morì nel 1558 e fu sepolto nella Chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli.

Tutte le opere riprodotte in foto sono di proprietà della Diocesi di Teggiano – Policastro. Tutti i diritti sono riservati ed è vietata ogni forma di riproduzione. Le foto presenti nel portale sono state autorizzate dalla Diocesi di Teggiano – Policastro con autorizzazione del 15.02.2022.

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