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Chiesa di Sant’Andrea

Le opere d’arte della Chiesa di Sant’Andrea

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La chiesa di Sant’Andrea è una delle più antiche di Teggiano, essa fu, infatti, una delle cinque parrocchie sorte in città nel tardo medioevo. L’ingresso è posizionato su discesa Sant’Andrea, al di sotto di un sottoportico su cui poggia il campanile a pianta quadrangolare.

Il settecentesco portale sormontato da un arco a tutto sesto presenta linee molto pulite. Nell’architrave è scolpita una piccola immagine di Sant’Andrea riconoscibile da una croce con i bracci in diagonale, simbolo del suo martirio. La facciata esterna della chiesa ingloba alcuni frammenti lapidei di età lucana e romana, come le due decorazioni a motivi floreali poste sulla destra del portale d’ingresso.

Le sculture in cartapesta

Nei quattro angoli dell’unica navata sono sistemate simmetricamente quattro statue in cartapesta di gusto barocco: un San Giovanni Battista e un Sant’Alfonso Maria de Liguori dal lato d’ingresso, un San Francesco da Paola e un Sant’Andrea,  nelle vicinanze del presbiterio.

L’abside conserva, invece, una statua lignea dell’Immacolata e due mezzi busti ancora in cartapesta: quello di Sant’Anna e quello di San Nicola da Tolentino.

Il trittico della madonna col bambino e santi del Pavanino

Sul lato sinistro dell’unica navata, subito prima della statua raffigurante San Francesco di Paola, si può ammirare lo splendido trittico tardo quattrocentesco di Pavanino da Palermo raffigurante la Madonna tra San Nicola da Tolentino e San Biagio.

L’opera sembra ancora carica della lezione dei maestri senesi di quasi due secoli prima, a cominciare dai colori utilizzati per il fondo che attraversa i tre pannelli, oro per la metà superiore e rosso per quella inferiore. Nel riquadro centrale la Madonna è assisa in trono coperta da un manto riccamente lavorato, anche qui con l’utilizzo ampio del colore oro.

Sul lato destro della Vergine San Biagio è a figura intera, addobbato con i paramenti vescovili in cui prevale il colore rosso del martirio. Sul pannello collocato nel lato opposto San Nicola da Tolentino indossa l’abito scuro degli agostiniani di cui fece parte. Sulla tonaca del santo spicca la raffigurazione di un piccolo sole, legato ad alcuni eventi miracolosi che la tradizione cristiana gli attribuisce.

Il trittico della Madonna tra S. Nicola e S. Biagio di Andrea da Salerno

Sul lato opposto della navata, in posizione quasi speculare rispetto al dipinto di Pavanino, vi è un’altra opera di estremo interesse, la tavola raffigurante una Madonna con bambino tra Sant’Antonio di Padova e San Nicola di Bari dipinta nel 1508 da Andrea Sabatini.

Nato a Salerno nel 1480, Sabatini viene ricordato come il maggiore pittore cinquecentesco del regno napoletano. La sua opera fu largamente influenzata dal Perugino e, anche se in misura minore, dal Pinturicchio. Benché non ci sia certezza storica della presunta collaborazione diretta con il quasi coetaneo Raffaello, è opinione accettata che la pittura di Sabatini risenta degli influssi del grande maestro di Urbino. A contraddistinguere questo trittico sono senz’altro la luminosità e la grazia che Sabatini sa donare ai personaggi che emergono da un fondo color oro

Anche in questo caso, al centro del trittico, ci sono la Madonna e il Bambino. Sant’Antonio con il giglio bianco, simbolo di purezza, è alla sua sinistra. San Nicola è invece a destra, adornato con gli attributi vescovili. Sulla parte alta della tavola è raffigurata, più piccola rispetto ai personaggi principali, la scena dell’annunciazione di Maria. Poco sopra il capo di Sant’Antonio c’è, infatti, la Vergine Annunciata, mentre, l’angelo annunciante è posizionato sul lato opposto. Ai piedi di San Nicola, sempre in dimensioni ridotte, è presente un personaggio maschile, si tratta verosimilmente del committente, il notaio Giacomo Antonio Caputo il cui nome è riportato nell’iscrizione posizionata ai piedi della vergine.

Bella anche la tela settecentesca raffigurante la decollazione del Battista, opera di tale Fenicelli e visibile sulla parete sinistra della chiesa. Sul lato opposto un Cristo crocifisso tra la Vergine e San Cono, dipinto nel 1849 da frate Francesco da Lagonegro.

Architettura ed accessibilità

Alla parte interna della chiesa di Sant’Andrea si accede superando pochi gradini.

La struttura è a navata unica con andamento poligonale che va leggermente restringendosi poco prima di ricongiungersi con il presbiterio.

Lo spazio della navata è occupato da due file di banchi che pure lasciano spazio per un corridoio centrale alla metà circa del quale è posizionata a livello del pavimento una lastra sepolcrale.

L’accesso all’area presbiteriale è garantito da una scala con tre gradini, alle spalle dell’altare maggiore l’abside ha la volta decorata con un grande affresco di inizio 900 arricchito dalla presenza di un coro ligneo a stalli..

Tutte le opere riprodotte in foto sono di proprietà della Diocesi di Teggiano – Policastro. Tutti i diritti sono riservati ed è vietata ogni forma di riproduzione. Le foto presenti nel portale sono state autorizzate dalla Diocesi di Teggiano – Policastro con autorizzazione del 15.02.2022.

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