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Chiesa di San Michele Arcangelo

Le opere d’arte della Chiesa di San Michele Arcangelo

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Il cuore più nascosto e segreto della Teggiano sacra sta con ogni probabilità in questo complesso di antica costruzione, formato da una chiesa e da una piccola cripta.

Alcuni studiosi ritengono che sia stata edificata sopra un odeon romano, edificio coperto destinato alla musica e al canto. Anche se la prima traccia documentale risale al 1349.

L’intitolazione all’Arcangelo Michele, particolarmente caro ai Longobardi, lascia supporre un’origine alto medievale.

Si sa con certezza che la Chiesa ebbe a lungo il titolo di parrocchia e che, nel corso dei secoli, una serie di rimaneggiamenti rischiarono di comprometterne l’unità formale.

Di recente un’importante opera di restauro ha riportato il complesso a un aspetto decoroso, permettendo a chi lo visita di cogliere il modo nel quale, con il tempo, si sono stratificati diversi elementi architettonici.

L’ingresso principale alla Chiesa di San Michele Arcangelo avviene attraverso un elegante porticato che un primo gradino basso separa dal livello del suolo. La colonna che regge gli archi presenta un bel capitello di epoca normanna, decorato con foglie d’acanto stilizzate.

Le opere d’arte della Chiesa di San Michele Arcangelo

Nella chiesa di San Michele, sul lato opposto al portone d’ingresso, sono collocate quattro splendide lastre di pietra che recano scolpiti i simboli degli Evangelisti.

In origine erano posizionati altrove, forse parte di un pulpito o di altro tipo di manufatto. Più di uno studioso ha sostenuto che esse possono essere opera di Melchiorre da Montalbano, autore proprio del maestoso pulpito conservato in cattedrale. Colpisce per la sua particolare bellezza, la prima lastra sulla destra, raffigurante l’uomo alato, simbolo dell’Evangelista Matteo, che pare risentire di una ieraticità ancora tutta bizantina.

I simboli degli Evangelisti tornano poi nei capitelli che sormontano le colonne della cripta. Anche in questo caso si tratta di sculture di grande grazia ed eleganza che presentano più di qualche similitudine con opere realizzate altrove da Melchiorre da Montalbano.

La Cripta di Santa Venera

La cripta di Santa Venera è un ambiente unico, dalle linee squadrate, ad eccezione della piccola abside semicircolare posta di fronte a chi entra.

La cripta è arricchita anche da importanti resti di affresco tardo medievale.

A fianco al varco d’ingresso, un recente restauro ha restituito tutta la bellezza a una Madonna con Bambino tra Santa Venera e San Giovanni Battista, L’opera che colpisce per il movimento che l’ignoto autore ha saputo conferire ai personaggi e per l’uso sapiente del colore.

Ancora ben visibile anche il Cristo benedicente a figura intera, posizionato sopra la colonna del capitello coi leoni.

Meno felice, invece, lo stato di conservazione delle tracce d’affresco della zona absidale e dell’immagine di Santa Venera, posta sulla parete alla sinistra di questa.

Architettura ed accessibilità

L’ingresso principale alla Chiesa di San Michele Arcangelo avviene attraverso un elegante porticato che un primo gradino basso separa dal livello del suolo. La colonna che regge gli archi presenta un bel capitello di epoca normanna, decorato con foglie d’acanto stilizzate.

Dopo pochi passi, tre gradini portano all’ingresso, contornato da un bel portale in pietra.

L’interno della Chiesa, che si sviluppa in una lunghezza alla sinistra di chi entra, ha una struttura a navata unica estremamente complessa.

Un primo livello vede la presenza di tre file di banchi attraverso le quali si aprono due corridoi utili al passaggio. Al termine di questi vi è un grande elemento a scala dalla forma molto particolare.

Al centro di questa, parte, infatti, uno stretto corridoio con gradini che scende fino alla cripta di Santa Venera.

Dai lati, invece, due rampe che terminano dopo 8 gradini.

Su questo livello sono posti due altari. Quello di sinistra custodisce una statua della Madonna addolorata e un Cristo morto tra angeli, posto in una teca di vetro.

Salendo altri due gradini si giunge al presbiterio, nel quale è posizionato l’altare maggiore, alle spalle del quale vi è una piccola abside con una statua dell’Arcangelo San Michele.

L’accesso alla cripta avviene attraverso la scala già segnalata. Dopo pochi gradini la rampa incontra un uscio non particolarmente alto. Di lì in poi si continua a scendere per un’altra decina di gradini stretti e non particolarmente regolari.

La cripta è un ambiente unico, dalle linee squadrate, ad eccezione della piccola abside semicircolare posta di fronte a chi entra.

Lo spazio non è impegnato da sedie o banchi, ma da quattro colonne cilindriche. Alcuni tratti del pavimento sono resi leggermente sconnessi dalla presenza di antiche lastre sepolcrali.

Tutte le opere riprodotte in foto sono di proprietà della Diocesi di Teggiano – Policastro. Tutti i diritti sono riservati ed è vietata ogni forma di riproduzione. Le foto presenti nel portale sono state autorizzate dalla Diocesi di Teggiano – Policastro con autorizzazione del 15.02.2022.

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