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Chiesa di San Francesco

Le opere d’arte della Chiesa di San Francesco

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Piazza dello Stato di Diano è uno dei luoghi più suggestivi di Teggiano. In mezzo ad essa si erge l’obelisco di San Cono realizzato nel 1857 dallo Scultore Saverio Trotta. Su di un lato è situata la struttura che una volta ospitava i frati minori conventuali, giunti a Diano già nel corso del 200. Oggi i locali una volta abitati dai frati di San Francesco, ospitano la casa comunale. Resta ancora in funzione la Chiesa, ultimata nel 1307, come si legge in un’iscrizione sul portale d’ingresso.

La Chiesa di San Francesco presenta una struttura architettonica cosiddetta a fienile, tipica di molte costruzioni francescane. Le sue forme architettoniche risultano particolarmente pulite ed eleganti, esaltate in facciata dal bianco della pietra. Alle spalle della mensa uno splendido coro in legno intagliato pare ricondurre il visitatore dentro i modi e i ritmi dell’antica vita conventuale.

L’arte scultorea nella chiesa di San Francesco

Sono diverse le opere scultoree di pregio che caratterizzano la Chiesa di San Francesco, a cominciare dal prezioso portale trecentesco ornato con un bassorilievo raffigurante l’agnello mistico, che, come vuole questa tradizione iconografica, regge tra le zampe la croce fissata un’asta. Sotto questa immagine c’è l’iscrizione con la data del 1307 che attribuisce la fattura del portale a tale Giovanni da Rapolla.

Varcata la soglia d’ingresso, sulla sinistra si incontra una pregevole acquasantiera, dalle linee scultoree sinuose. Si ritiene che nei secoli passati essa sia appartenuta all’antica sinagoga della comunità ebraica dianese, della quale restano oggi solo poche testimonianze.

Sulla parete opposta, a ridosso della zona presbiteriale, è collocato un bel pulpito ligneo settecentesco, con decorazioni a mascheroni dorati. Anche se piuttosto originale, lo stile utilizzato fa pensare ad un autore locale, apparentemente poco aggiornato sulle evoluzioni artistiche dell’epoca.

Alle spalle della mensa uno splendido coro in legno intagliato pare ricondurre il visitatore dentro i modi e i ritmi dell’antica vita conventuale.

La chiesa custodisce poi un buon numero di statue. Tra queste ne vanno segnalate almeno due, entrambe lignee, poste ai lati dell’altare maggiore. Sul lato sinistro è posizionato un Sant’Antonio di Padova risalente al diciassettesimo secolo, sul lato opposto un San Francesco d’Assisi, realizzato nel 1737 dallo Scultore Antonio Grimani.

I dipinti e gli affreschi della Chiesa di San Francesco

Per tutta la sua estensione, la Chiesa è coperta da un soffitto ligneo dipinto a guazzo, realizzato nel 1745 per mano del pittore e decoratore Francesco De Martino.

Nella parte che domina il coro, la composizione ruota intorno a un’immagine di Santa Barbara. Sopra la navata la scena centrale mostra, invece, una Madonna Immacolata tra Santi. Sui lati San Francesco che riceve le stimmate e la cosiddetta visione di Gesù bambino che la tradizione agiografica attribuisce a Sant’Antonio da Padova.

Tele di un certo pregio artistico, sono ospitate in tre dei quattro altari laterali. Sul lato sinistro, procedendo dal fondo verso il Presbiterio, si incontra dapprima una Immacolata settecentesca, quindi una Madonna del Carmelo tra i santi Onofrio e Francesco da Paola, risalente al diciassettesimo secolo.

Sull’altare opposto, un’opera ancora più antica e complessa, la Vergine con Bambino tra San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista. Un’iscrizione segnala l’anno 1600 e ne attribuisce la realizzazione a tale Lorenzo.

Meritano infine una menzione a parte i superbi segni d’affresco collocati a sinistra del portone d’ingresso. Nella parte inferiore sono rappresentati i grandi santi dell’ordine francescano, Sant’Antonio, San Bernardino da Siena e lo stesso San Francesco, sovrastati da un San Michele Arcangelo nell’atto di uccidere il drago. Il tutto si sovrappone a una pittura murale precedente, dalla quale si colgono frammenti di figure di santi.

Architettura ed accessibilità

Un piccolo gradino solleva la soglia d’ingresso dal livello del suolo. L’interno è a navata unica, occupata da due file di banchi. Il passaggio è garantito da un corridoio centrale che scorre solitamente senza ostacoli fino alla zona del presbiterio, al quale si accede superando 2 gradini.

Tutte le opere riprodotte in foto sono di proprietà della Diocesi di Teggiano – Policastro. Tutti i diritti sono riservati ed è vietata ogni forma di riproduzione. Le foto presenti nel portale sono state autorizzate dalla Diocesi di Teggiano – Policastro con autorizzazione del 15.02.2022.

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