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Chiesa della Santissima Annunziata

Le opere d’arte della Chiesa dell’Annunziata

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La Chiesa della Santissima Annunziata si affaccia sulla piazza omonima. Nel 300 fu chiesa del monastero della congregazione dei Celestini, ordine fondato da Pietro da Morrone, poi divenuto Papa Celestino V.

Quando nel 1652 il Cenobio fu soppresso, parte delle sue strutture divennero di proprietà privata. Circa cinquant’anni dopo la Chiesa fu aggregata al monastero delle monache Benedettine, anch’esse presenti in città sin dal Medioevo.

Le opere d’arte della Chiesa dell’Annunziata

Tra le numerose statue presenti nella Chiesa dell’Annunziata, merita una menzione quella raffigurante Santa Margherita, custodita nell’altare laterale destro della navata maggiore.

Gli studiosi la ritengono ascrivibile alla bottega di Giacomo Colombo, scultore padovano che fu molto attivo a Napoli tra fine 600 e gli inizi del 700.

La martire di Antiochia ha il capo coronato e come vuole la tradizione cristiana, è rappresentata nell’atto di schiacciare il drago mentre regge con la mano sinistra un libro e la palma del martirio.

L’opera di maggior pregio, però, è senz’altro il grande polittico cinquecentesco che abbellisce la zona absidale. L’opera ha una struttura piuttosto complessa, articolata in due livelli sovrapposti, ciascuno dei quali suddiviso in tre comparti. Il tutto è chiuso verso l’alto da un elemento in forma triangolare che in linguaggio tecnico è detto cimasa.

Nel suo complesso, il polittico, è un’opera di grande bellezza, caratterizzata dal contrasto tra fondi scuri e tocchi di colore brillanti e luminosi.

Il livello inferiore, che poggia su una stretta predella con immagini di santi, ha al centro una rappresentazione dell’Annunciazione. Ai suoi lati, le immagini di Sant’Agostino e di Celestino V, quest’ultimo, il Pontefice del gran rifiuto, appare rivestito dai segni di quel potere papale al quale scelse di rinunciare.

Il livello superiore presenta invece un martirio di Santa Caterina d’Alessandria posta tra un San Giuseppe e un San Giovanni Battista e sormontato da una raffigurazione dell’Eterno Padre, contenuta nella cimasa.

Tra le opere pittoriche custodite nella Chiesa, vale la pena di ricordare anche la tavola lignea quattrocentesca dell’Annunciazione, posizionata nella parte destra della zona absidale, nonché gli affreschi che ornano la navatella laterale.

Importanti tracce d’affresco sono presenti anche nel piccolo vano collegato alla navatella laterale. Sulla parete frontale una Vergine Immacolata sovrasta una teoria di santi. Di San Francesco si scorge solo una mano, mentre  Sant’Antonio da Padova e Santa Margherita sono abbastanza riconoscibili.

Molto ben conservata è invece l’immagine di San Cono, patrono della città di Teggiano.

Architettura ed accessibilità

Alla Chiesa si accede attraverso due differenti rampe di scale, intervallate da un ampio spazio in piano. Ponendosi di fronte ad essa la prima consta di 5 gradini sul lato sinistro mentre digrada leggermente sul lato opposto a causa di un lieve dislivello del terreno. In cima alla rampa, in posizione centrale, c’è una bella croce in pietra poggiata su colonna detta dei buoi di San Cono.

A questo livello il passaggio e reso un po’ più difficile dalla presenza di alcune fioriere basse poste sul lato sinistro e ai lati della Croce. Dopo qualche metro si incontra la seconda rampa di accesso, sul lato destro per chi le si pone di fronte, essa conta sei gradini, il primo dei quali più basso degli altri. Degrada invece, man mano, sul lato opposto fino a contare soli 5 gradini. La cima della rampa è impegnata da due possenti colonne che disegnano un elegante portico scoperto a tre archi di gusto angioino.

Il portale d’accesso all’interno della Chiesa, posto sopra un gradino, reca un’iscrizione che ricorda come a volerne la costruzione del 1504, fu il Priore Nicola da Novi.

Al suo interno la chiesa dell’Annunziata presenta una navata principale dall’andamento regolare e geometrico, occupata da due file di banchi. Il passaggio è garantito dal corridoio centrale che si apre fra queste. Meno agevole il passaggio ai lati delle due file di banchi a causa dei due altari laterali e di alcuni elementi metallici che fuoriescono leggermente da antiche sepolture poste al livello del suolo.

Due gradini collegano la navata alla zona absidale coperta da una volta a crociera. Su di un lato, quello destro, dando le spalle al portone d’ingresso, un tozzo colonnato a tre arcate separa la navata maggiore da una navatella che custodisce altri tre altari laterali, di cui un uscio piuttosto basso e leggermente sollevato dal livello del suolo conduce in un altro ambiente. Scendendo pochi gradini si perviene infatti ad un piccolo vano, in parte affrescato.

Tutte le opere riprodotte in foto sono di proprietà della Diocesi di Teggiano – Policastro. Tutti i diritti sono riservati ed è vietata ogni forma di riproduzione. Le foto presenti nel portale sono state autorizzate dalla Diocesi di Teggiano – Policastro con autorizzazione del 15.02.2022.

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